Messaggioda *eliminato* » sab ott 29, 2005 3:07 pm
Dal venerdì di Repubblica di questa settimana.
«Gli animali selvatici hanno un istinto naturale che li porta a evitare cibi dannosi» spiega Klaus Friedrich, veterinario del Bioparco di Roma. «Gli erbivori, per esempio, sono in grado di riconoscere le piante velenose che crescono nel loro habitat». Tutto cambia, però, quando l'habitat muta. «il caso dei conigli domestici» osserva il veterinario. «In natura riuscirebbero a scegliere le piante migliori, ma se si trovano in un appartamento rischiano di mangiare qualunque cosa, perciò bisogna stare molto attenti alle piante che si tengono in casa»,
Mi hanno portato spesso tartarughe terrestri che la Guardia Forestale recupera da allevamenti illegali» racconta il veterinario «e ormai l'esperienza ci consiglia di fare subito una radiografia, per vedere che cosa hanno nello stomaco: è raro che non troviamo qualcosa di strano, come monete, fibbie, una volta un orologio e addirittura un anello, Le tartarughe, infatti, hanno bisogno di sostanze minerali, che trovano in genere nel terreno o nei sassi, ma qualunque cosa di metallo per loro va bene». Le conseguenze? «Prima, per evitare danni all' intestino, dovevamo operarle: un intervento difficile, perché era necessario aprire il carapace. Ora, almeno per gli oggetti più piccoli, come chiodi e viti, abbiamo trovato un sistema. Diamo loro da mangiare i crauti, ì sauerkraut della tradizione tedesca: le fibre nello stomaco si avvolgono intorno agli oggetti di metallo, che le tartarughe riescono così a espellere senza danni all' intestino». Non a caso i gatti di casa mangiano l'erba, specie quando ingeriscono troppo pelo, e anche i cani non disdegnano un po' di verdura.