ecco le foto dell'attuale rifugio antiatomico delle mie tarte.
nel loro ambiente naturale troveranno anche delle foglie che le sappiano proteggere dall'umidità e dalla pioggia, ma nel mio giardino della bassa romagnola la vedo dura.. provai con le foglie secche ma marcirono d'acqua e sortirono l'effetto opposto.
le scaglie delle vecchie pine d'abete che ho trovato invece si sono rivelate un ottimo giaciglio. e lo dimostra il fatto che mentre prima le mie tarte cercavano altri rifugi, ora, almeno la più pigra va sempre nel rifugio "pignoso" con mia grande sddisfazione..
l'altra non sa che si perde, ma è una tipa che non sta mai ferma, quindi non mi offendo..
che ne dite?