Testudo Horsfieldii "facile o difficile"

luigi
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Messaggioda luigi » ven ott 20, 2006 1:30 pm

X Simon@
Voglio chiedere scusa se ho creato qualche problema, non era mia intenzione.
Effettivamente non ho letto le regole di netiquette.
Spero che abbiate capito che la mia era solo e semplice ignoranza ed un grido di aiuto sul da farsi.
Ringrazio tutti i moderatori ed i frequentatori del Forum.
Luigi

luigi
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Messaggioda luigi » ven ott 20, 2006 1:42 pm

X AleeHali.
No, non ho acquistato nulla.
Sprovveduto è profano si, ma tonto no.
Pur sbagliando nelle regole mi sono iscritto al Forum per informarmi, e per ciò ringrazio ancora tutte le persone che mi hanno risposto nonchè i moderatori.

X TUTTI.
C'è qualche appuntamento (mostre - fiere - etc. etc) in vista?
Qualcuno di voi partecipa (come espositore o visitatore)

Luigi.

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AleeHali
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Messaggioda AleeHali » ven ott 20, 2006 4:43 pm

Beh, direi che questa non te la puoi proprio perdere:

http://www.esotikapg.com/home.html

Ciao

AleeHali

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adriana1
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Messaggioda adriana1 » ven ott 20, 2006 6:01 pm

Citazione:
Messaggio inserito da AleeHali

Ciao Davide,
Mi consola moltissimo quello che dici, perchè alla fine ci sono ricascato: da quest'Estate ne ho un'altra, di cui non parlo per scaramanzia!

Ho considerato il frigo, ma mi fa un po' impressione l'idea. Oltretutto ci sono ricascato solo perchè questa mi faceva pena, credo stesse in appartamento, nutrita malissimo, ed ho il dubbio che non abbia mai fatto un letargo, anche se è grandicella. Morale della favola, vista anche l'esperienza precedente sono TERRORIZZATO.

Che umidità c'è da te? E le lasci fuori?

Ciao

Aleehali


le mie sono già da una quindicina di giorni sotto alla terrazza coperta,sono già diversi anniche passano il letargo sotto una cassa di legnopiena di terra asciutta, quest'anno non avendola trovata, ho messo i trucioli di legno depolverati, quelli che adoperano per la lettiera dei cavalli, ho aggiunto anche erba essiccata

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AleeHali
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Messaggioda AleeHali » ven ott 20, 2006 6:15 pm

Ciao Adriana!
La mia è ancora a spasso; le TH sono già sonnolente ed escono poco, ma lei va in giro. Appena si tranquillizza la "sistemo".

Come va la tua "catena di montaggio"???:) Non mi dire che hai nascite anche a Novembre!

Ciao

AleeHali

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adriana1
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Messaggioda adriana1 » ven ott 20, 2006 6:33 pm

non credo avrò più nascite, anche se tutte le volte che esco guardo bene per terra. le mie Hors vanno a nanna presto e si svegliano tardi, sono dormiglione, e dire che il loro posto è riparato e ci batte il sole per buona parte della giornata, Forse metterò una tenda davanti alo riparo per farle riscaldare

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Agostino
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Messaggioda Agostino » ven ott 20, 2006 7:37 pm

Ragazzi, credo che non sia una buona cosa consigliare facilmente l'allevamento di tarte non europee, specialmente per chi non ha già esperienze, senza poi considerare che tipo di clima ha nella sua zona.
Consiglierei in questi casi di andare sempre molto cauti, altrimenti spesso chi ci rimette sono le povere tartarughe.
Alle prime esperienze molto meglio una specie europea.

n/a 3

Messaggioda n/a 3 » lun ott 23, 2006 10:58 am

A me hanno fatto così le prime due marginate che ho avuto, ma non dico che le marginate sono particolarmente difficili da allevare.
Come le avevi fatto fare il letargo? Il problema è tutto lì.




[/quote]


In una capanna di legno riempita di foglie e paglia. Il problema non e' stato il letargo. Quando s'e' svegliata era bella grassoccia e sana. Il problema e' venuto dopo con le piogge primaverili associati alla non bassa umidita' della pianura Padana.
Al tempo ero molto acerbo in materia e credevo che le horsfieldi fossero facili da allevare perche' abituatate a zone ben piu' rigide.
Inoltre questa mia errata e superficiale convinzione era stata rafforzata dagli errati consigli del negoziante: "queste...non hanno paura di niente..sono dei carrarmati..."

n/a 3

Messaggioda n/a 3 » lun ott 23, 2006 11:04 am

Citazione:
Messaggio inserito da Davide

Citazione:
Messaggio inserito da Fulvio

In base alla mia esperienza di dico certamente difficile. La mia unica, prima ed ultima Horsfieldi, si chiamava Raissa, e' morta poco dopo il risveglio dal suo primo letargo.
SE vuoi avere meno problemi possibili di allevamento e malattie varie ti consiglio vivamente le boettgeri.





A me hanno fatto così le prime due marginate che ho avuto, ma non dico che le marginate sono particolarmente difficili da allevare.
Come le avevi fatto fare il letargo? Il problema è tutto lì.








Certo che possiamo trovare allevatori a cui sono morte anche delle THB o THH. Puo' capitare. Di certo pero' certe specie sono piu' o meno facili o difficili, dove per diffili intendasi occorrenti di particolari attenzioni e cure. Del resto anche nei vari testi ne e' sottolienata il non facile allevamento. E poi, per uno che vive quanti ne muoiono? E' questo l'indice su cui basarsi.

Davide
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Messaggioda Davide » lun ott 23, 2006 12:47 pm

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Certo che possiamo trovare allevatori a cui sono morte anche delle THB o THH. Puo' capitare. Di certo pero' certe specie sono piu' o meno facili o difficili, dove per diffili intendasi occorrenti di particolari attenzioni e cure. Del resto anche nei vari testi ne e' sottolienata il non facile allevamento. E poi, per uno che vive quanti ne muoiono? E' questo l'indice su cui basarsi.

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Se per "difficile" intendi che è necessario solo prendere qualche semplice precauzione allora sì, le horsfieldi sono difficili, soprattutto se si pretende di abbandonarle all'aperto nel loro recinto come ci si può a volte permettere di fare con le hermanni o le marginate.
Va però ricordato che sono finiti i tempi durante i quali centinaia di horsfieldi DI CATTURA venivano importate nell'Europa occidentale e, poiché non si adattavano al nuovo clima, morivano miseramente in breve tempo. Le horsfieldi di adesso sono tutte DI ALLEVAMENTO, ed hanno dimostrato una notevole adattabilità ambientale, tant'è che diverse persone le allevano né più né meno come le comuni hermannii pare con successo. Sinceramente io non me la sento di arrivare a questo, ma più che far fare loro un letargo protetto e all'asciutto non credo sia necessario altro, e questa non mi sembra una difficoltà insormontabile. Le Horsfieldi che allevo da anni stanno benissimo, mentre il veterinario ha lavorato, non troppo spesso per fortuna, per tutte le altre mie "nostrane".
Riguardo all'indice di mortalità al quale fai riferimento, quali sono i tuoi dati e le fonti di informazione?

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Ale
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Messaggioda Ale » lun ott 23, 2006 1:45 pm

Tra l'altro c'è da dire che esistono diverse sottospecie (se non sbaglio 4) di Horsfieldi. L'adattabilità ai nostri climi potrebbe derivare anche da questo fatto.
Quindi ,magari, prima di prenderle, occorre fare una bella ricerca sulle esigenze delle diverse spp.

n/a 3

Messaggioda n/a 3 » lun ott 23, 2006 2:03 pm

Citazione:
Messaggio inserito da Davide

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Certo che possiamo trovare allevatori a cui sono morte anche delle THB o THH. Puo' capitare. Di certo pero' certe specie sono piu' o meno facili o difficili, dove per diffili intendasi occorrenti di particolari attenzioni e cure. Del resto anche nei vari testi ne e' sottolienata il non facile allevamento. E poi, per uno che vive quanti ne muoiono? E' questo l'indice su cui basarsi.




Se per "difficile" intendi che è necessario solo prendere qualche semplice precauzione allora sì, le horsfieldi sono difficili, soprattutto se si pretende di abbandonarle all'aperto nel loro recinto come ci si può a volte permettere di fare con le hermanni o le marginate.
Va però ricordato che sono finiti i tempi durante i quali centinaia di horsfieldi DI CATTURA venivano importate nell'Europa occidentale e, poiché non si adattavano al nuovo clima, morivano miseramente in breve tempo. Le horsfieldi di adesso sono tutte DI ALLEVAMENTO, ed hanno dimostrato una notevole adattabilità ambientale, tant'è che diverse persone le allevano né più né meno come le comuni hermannii pare con successo. Sinceramente io non me la sento di arrivare a questo, ma più che far fare loro un letargo protetto e all'asciutto non credo sia necessario altro, e questa non mi sembra una difficoltà insormontabile. Le Horsfieldi che allevo da anni stanno benissimo, mentre il veterinario ha lavorato, non troppo spesso per fortuna, per tutte le altre mie "nostrane".
Riguardo all'indice di mortalità al quale fai riferimento, quali sono i tuoi dati e le fonti di informazione?











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Gia' detto: prendi un libro a caso di tartarughe e trovane uno che dice no problem. Inoltre tabelloni esplicativi al carapax parlano di mortalita' rasenti il 100% in pochi anni. Inoltre sul questo stesso sito nella scheda d'allevamento.......Io quoto la risposta di Agostino. Nessuna tarta non autoctona e' facile, chi per un motivo chi per un altro. Di certo le horsfieldi per le peculariata' ambientali della loro zona d'origine in cui si sono evolute con inverni freddissimi, secchissimi, e lunghissimi, seguite da estati roventi sono molto, ma molto piu' difficili di tante specie esotiche tropicali o subtropicali.

Davide
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Messaggioda Davide » lun ott 23, 2006 2:53 pm

Citazione:
.....sono molto, ma molto piu' difficili di tante specie esotiche tropicali o subtropicali.




A dispetto di tutto quanto è stato detto per limitarne, giustamente, l'importazione in periodi nei quali comunque la mortalità era elevata per i motivi che ho già detto, ti posso dire che non è assolutamente così, e soprattutto nulla di paragonabile in quanto a difficoltà alle tartarughe esotiche tropicali. E io le allevo, quindi lo dico non per sentito dire ma per esperienza.

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AleeHali
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Messaggioda AleeHali » lun ott 23, 2006 3:35 pm

Premesso che è una specie che adoro, e che non merita quella fama "un po' da sottomarca" che a volte ha qui da noi (potremmo chiamarla "Sindrome da boettgeri", no?), la horsfieldi merita attenzione.

A me fa ESTREMAMENTE piacere sentire da Davide che "Le horsfieldi di adesso sono tutte DI ALLEVAMENTO", e spero sia così ALMENO per tutta l'Italia; questo perchè i dati che ho io sulla raccolta in natura sono tragici, vista la popolarità di questa tartaruga anche nei paesi vicini a quelli di origine. Le stime che ritengo più attendibili (e relativamente recenti) si trovano in Kuzmin, "The Turtles of Russia and Other Ex-Soviet Republics", Chimaira 2002, e parlano di 200.000 esemplari l'anno. I permessi ufficiali per la raccolta coprono circa il 15% di questa cifra.
Per quanto riguarda la percentuale di sopravvicenza, Kuzmin parla di perdite tra il 5 ed il 25% durante il trasporto (sul mercato locale), mentre per le spedizioni all'estero i numeri sono ben altri (cfr. Devaux, 1998).

Quindi, secondo me, il problema non va visto come "quante horsfieldi vendute dal negoziante sopravvivono al primo anno?", ma come "Quante ne sono state raccolte in natura per arrivare a quella singola che è felicemente cresciuta in qualche giardino?". E sono sicuro che, se si riuscisse ad avere dati attendibili, ci sarebbe da riflettere.

Sia in Europa che negli USA c'è sempre più gente che riproduce questa specie, e questa è la miglior garanzia per il futuro (non voglio aprire un altro discorso, ma sono uno di quelli che pensa che le tartarughe le salveranno i privati, e non le - pur indispensabili - leggi...); ma sarei anche tanto contento se se ne potesse fermare, o almeno rallentare, l'ecatombe nei paesi d'origine. Per cambiare certe abitudini, lo sappiamo bene, ci vuol ben altro che un passaggio in Appendice I; ma almeno si potrebbe iniziare così...

Ciao

AleeHali

Davide
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Messaggioda Davide » lun ott 23, 2006 6:25 pm

Condivido in pieno quanto dici.


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