Appena scoperti e a rischio estinzione causa "collezionisti"

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EDG
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Appena scoperti e a rischio estinzione causa "collezionisti"

Messaggioda EDG » gio gen 19, 2012 11:35 am

La notizia non riguarda specificatamente le tartarughe, ma anche queste purtroppo sono tra le prime che rientrano in questa realtà che dovrebbe fare riflettere. Il mondo della terraristica viene spesso visto in malo modo anche per questo, ma c'è una netta differenza tra l'allevatore, l'appassionato o il collezionista o il bracconiere, dipende in quale categoria ognuno di noi si rispecchia.

Fonte: http://www.corriere.it/ambiente/12_genn ... 9858.shtml

Copio e incollo di seguito:

In Tanzania trovata una nuova vipera: i ricercatori non rivelano dove vive per combattere i cacciatori di frodo

Scoprire è un po’ far morire. Individuare una nuova specie di animali o piante significa a volte metterne a repentaglio la sopravvivenza. Le mani dell’uomo sulla natura, anche se mosse dalle migliori intenzioni, sono sempre più pesanti, soprattutto se finiscono su animali rari e confinati in aree ristrette del pianeta. Il passo dalla scoperta all’estinzione può essere brevissimo, accelerato dalla progressiva distruzione dell’habitat e da un commercio fuorilegge di animali e piante (Wildlife Trade) che, con un giro di affari stimato in oltre 50 miliardi di euro l’anno, è considerato uno dei principali mercati illegali del mondo insieme a quello di armi e droga.

RARI - La notizia della presenza sulla terra di animali fino a ora sconosciuti trova ampio spazio sulle riviste scientifiche internazionali e i collezionisti la seguono con attenzione: non badano a spese per avere a casa esemplari rari. «È il lato oscuro della scoperta», come lo definisce Bryan Stuart che, nella sua carriera di biologo, ha individuato 27 nuove specie e attualmente è il direttore del Museo di Scienze Naturali della North Carolina. «I trafficanti pagano i cacciatori di frodo locali meno di 1 euro a esemplare catturato e poi li possono rivendere a prezzi che arrivano a migliaia di euro l’uno», spiega Stuart. Per alcuni rettili rari sono stati pagati anche 50 mila dollari a esemplare. Massimiliano Rocco, uno dei quattro responsabili per l’Europa del Traffic (Trade Records Analysis of Flora and Fauna in Commerce), spiega che anche in Italia questo commercio illegale funziona che è una meraviglia, con un fatturato annuo stimato in un paio di miliardi. «La nostra esperienza ci ha insegnato che quasi sempre alla scoperta di una nuova specie, e all’indicazione geografica del ritrovamento, è seguita una devastante richiesta di tali animali. La soluzione più efficace per difendere gli esemplari di una nuova specie resta comunque quella di garantire una protezione legale sia nello Stato del ritrovamento, sia nel mercato internazionale attraverso laCites (Convention on international trade of endangered species). Questo vale, in particolare, per i rettili e gli anfibi, fra i più richiesti nel mercato del collezionismo». Le regole spesso esistono, il problema è farle rispettare: l’elefante è un animale inserito nell’elenco della Cites e il commercio dell’avorio è uno dei più rigidi e regolamentati nel mondo ma, nonostante questo, il 2011 è stato definito da Traffic annus horribilis nel quale è stato sequestrato il maggior quantitativo di avorio di sempre: 23 tonnellate, che equivale a circa il 10% del totale del traffico stimato che sfugge ai controlli.

LA MAPPA NASCOSTA - Adesso però gli affari, per la prima volta, li dovrebbero fare gli animali: a iniziare da una vipera. Nel corso di recenti indagini biologiche nella Tanzania, condotte da ricercatori del Museo delle Scienze di Trentoe di Wildlife Conservation Society, è stata scoperta una nuova spettacolare specie di vipera arboricola, che sembra essere presente solamente in alcuni piccoli frammenti di foresta di altissimo valore biologico: nella stessa area sono state scoperte numerose altre nuove specie di anfibi, rettili e mammiferi. È il ricordo rimasto di un antico paesaggio forestale molto più vasto, scomparso nel corso degli ultimi secoli. La descrizione della vipera, chiamata Atheris matildae (Vipera cornuta di Matilda), è appena stata pubblicata dalla rivista scientifica Zootaxa ed è stata proposta per l’inserimento nella categoria di conservazione Iucn (Unione internazionale per la conservazione della natura) di Critically Endangered, lo scalino subito precedente allo stato di «estinta in natura». È un animale che esiste sulla Terra da oltre due milioni di anni e ora, appena scoperta, rischia di sparire: una nuova specie di vipera, bella e rara come questa, sul mercato illegale vale migliaia di euro a esemplare. Per questo motivo gli scienziati autori della scoperta hanno deciso, in accordo con l’editore della rivista scientifica che l’ha divulgata, di mantenere segreta la località della scoperta: una mappa della Tanzania con un punto di domanda nel mezzo. Poi, a questa forma di protezione, i ricercatori hanno pensato di abbinarne un’altra, sfruttando le potenzialità del mercato, invece che subirne i danni: hanno raccolto alcune coppie della vipera e avviato un programma di riproduzione in cattività. Da un lato per avere una sorta di «assicurazione sulla vita» (le popolazioni in cattività per evitare l’estinzione vengono chiamate insurance populations) e dall’altro per dare al mercato ciò che il mercato chiede (e cercherebbe di ottenere in ogni caso), ma in modo controllato e ufficiale. È infatti nelle intenzioni del progetto di mettere a disposizione di privati e zoo un certo numero di esemplari, e di ricavare in cambio un fondo per la conservazione della foresta nella quale «Matilda» possa continuare a vivere in pace e indifferente agli affari degli umani, come del resto fa da due milioni di anni. Con buona pace dei collezionisti.

Michele Menegon e Stefano Rodi
http://www.corriere.it/ambiente/12_genn ... 9858.shtml
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Enrico

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Re: Appena scoperti e a rischio estinzione causa "collezioni

Messaggioda Tartaboy » ven gen 20, 2012 10:14 pm

Avevo letto di Atheris matildae"Matilda" (animale affascinantissimo secondo me!) e trovo che questa idea dovrebbe essere estesa non solamente agli animali appena scoperti, ma anche a quelli comunque minacciati seriamente. D'altra parte il proibizionismo non ha mai pagato nella storia, mai! per cui in tutte le cose bisogna saper trovare il compromesso per ammortizzare le tendenze distruttive della nostra specie. Ovviamente va affiancata una capillare e seria opera di sensibilizzazione su certi temi, perché la cultura resta il fattore più importante.
Purtroppo anche nel nostro paese viene fatto tuttora scempio degli animali "estinguendi", il demente che preleva in natura gli animali ci mette poco a capire dove tende il mercato(vedi adesso le tue amate Emys trinacris Enrico), per questo bisogna educare tutta la popolazione - e le istituzioni , e far capire alla gente che se si perde biodiversità è un danno per la comunità, anche economico! Le trinacris stesse sono per esempio un endemismo che una gestione non solo coraggiosa, ma soprattutto lungimirante della cosa pubblica dovrebbero difendere a spada tratta, per raccoglierne i frutti in tantissime forme possibili. Invece sono sicuro che non un solo politico in Italia sa che cos'è l'Emys orbicularis, figurarsi la trinacris...mi fermo qui perché è ovvio che sto parlando di utopie, anche se di queste utopie in altri paesi ci campano...
Vincenzo

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Re: Appena scoperti e a rischio estinzione causa "collezioni

Messaggioda EDG » ven gen 20, 2012 10:35 pm

Tartaboy ha scritto:(vedi adesso le tue amate Emys trinacris Enrico)

Hai centrato il punto. Quando ho letto l'articolo il mio primo pensiero è andato a Emys trinacris. Prima che fosse elevata a specie non interessava più di quanto non interessi una qualsiasi Emys orbicularis. Adesso si vedono in internet troppo spesso annunci di vendita e ricerca di Emys trinacris, e la cosa mi fa abbastanza inc....., perchè si tratta di esemplari bracconati che vanno a finire chissà dove (mi immagino anche gli ibridi orbicularis X trinacris che ci saranno in futuro) e nessuno sembra fare niente per evitarlo.
E' possibile trovare Emys orbicularis nate in cattività da esemplari denunciati (come ho fatto io), quindi perchè farsi attrarre da quelle siciliane solo perchè cambia il nome? Le differenza sono soprattutto a livello genetico e non morfologico, qui si tratta solo di collezionismo!
Approfitto di questa discussione per fare (anche se dubito servirà a qualcosa) un appello a chi legge e gli è passato per la mente di volere delle Emys trinacris, lasciatele dove stanno, altrimenti contribuirete a far estinguere questa specie, oltre al fatto di trovarsi con esemplari illegali e sempre a rischio sanzione!
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