Non riporto l'ultimo messaggio di Agostino perchè sarebbe un inutile appesantimento della pagina, ma concordo su ogni sua singola parola. Le problematiche da lui espresse palesano, se ce ne fosse ancora bisogno, la situazione paradossale in cui si trovano molti allevatori (anche amatoriali) con le norme in atto: norme che nascono con la ratio di salvaguardare le tartarughe e finiscono invece per diventare vessatorie e per incentivare episodi di bracconaggio come quello da cui parte la nostra discussione.
Alla luce di tutto questo io chiedo ad Agostino: non è possibile che il TCI si faccia portatore (tramite te che ne sei il presidente) di apposite istanze innanzi al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali? Chi meglio di te potrebbe descrivere in sede istituzionale quella che realmente è la situazione che troppo spesso finisce per esasperare chi spende chilometri di inchiostro (virtuale) sulle pagine dei forum? Per quanto tempo ancora dovremo leggere notizie come quella di apertura, in uno stato civile che dovrebbe fare della tutela di tutte le forme di vita la propria bandiera? Un intervento di un'associazione autorevole come questa potrebbe (il condizionale è d'obbligo) spingere il Ministro a considerare nel complesso la situazione e magari a farsi portatore di una proposta di legge che possa in qualche modo snellire la burocrazia.
Probabilmente è una strada già percorsa senza risultati e di questo non mi stupirei visto che in Italia le istituzioni sono lontane anni luce dalla realtà che circonda i cittadini. Sono curioso di sapere se il TCI ha già fatto il tentativo o se sarebbe possibile farlo in futuro.