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Messaggio inserito da Luca-VE
Tutto vero e giusto quello che dici Lorenzo.
Su un particolare pero' la vedo diversamente, questo :
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...sappiamo che i commercianti non sempre conoscono le esigenze biologiche delle specie e non si interessano ai problemi prodotti da sovraffollamento e promiscuità....
A questo punto direi che di fronte all'ingoranza dilagante, spetta a chi fa salvaguardia fare cultura ed evenutualmente sensibilizzare i commercianti: loro stanno semplicemente lavorando!...
Diciamo che un negoziante dovrebbe essere OBBLIGATO a conoscere cio' che vende e dovrebbe essere OBBLIGATO a fare anche (corretta) informazione.
Alla fine chiunque e' tenuto a saper fare il proprio lavoro, in tutti i campi, possibile che gli unici siano i negozianti di animali a svolgere un attivita' senza nemmeno sapere quello che fanno/vendono/dicono?
(non tutti, ovvio, e' il solito discorso, pero' sono comunque troppi)
Sul discorso degli animali di cattura, sono incontestabili i "contro" di tali animali.
Va detto pero' che se viene rispettata una certa procedura, che prevede la corretta stabulazione nelle "farm" di origine e nei vari "centri di smistamento/esportazione/importazione" e un altrettanto corretta quarantena e profilassi sanitaria, si possono ottenere animali comunque sani e traumatizzati il minimo (per quanto possibile, ovviamente)
Giustissimo Luca,
il mio era un semplice prendere atto di quello che sembra essere un dato di fatto, seppur negativo, di questi eventi.
In effetti, quello che è il
"Regolamento" del Tartarughe Beach di Cesena non è altro che una serie di norme espositive che promuove il rispetto di questi animali e li salvaguarda da determinate conseguenze dello sfruttamento commerciale, ma purtroppo non è esteso alle altre manifestazioni e temo che prima di essere ben divise nelle teche realizzate dai volontari del TCI molte di quelle tarte ne hanno viste di cotte e di crude...
... preciso inoltre che parlando di
animali di cattura non volevo minimamente mettere in dubbio la loro "legalità": mi riferivo in effetti a quegli animali provenienti da paesi che stabiliscono delle quote numeriche annuali che ne consentono la cattura e l'esportazione nell'assoluto rispetto delle leggi, ma non certo nel rispetto della loro salvaguadia nelle zone d'origine che spesso sfruttano il commercio di animali per sanare situazioni economiche disastrate. Tali animali sono spesso indistinguibili esteticamente da quelli provenienti da alcune
"farm" straniere nelle quali le condizioni d'allevamento consentono evidentemente di mantenere uno standard estetico molto "Wild"
Pertanto ritengo che sia proprio di fronte ad un quadro del genere, unito all'aumento dell'offerta di esemplari importati, che il ruolo dell'Associazione si fa più serio ed importante.[:78][:27]
Come sarebbe tutto più semplice se le nostre tarte non fossero agli "arresti domiciliari"!