Nascite in cattività in Italia terrestri discussione aperta

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EDG
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Re: Nascite in cattività in Italia terrestri discussione ape

Messaggioda EDG » mar lug 05, 2011 7:52 pm

Complimenti tartamau!

terrestris e antakyensis anch'io so che si tratta di sinonimi; forse morfologicamente le due popolazioni sono distinguibili per qualche particolare ma vuol dire che nonstante questo a livello di dna sono identiche.
Enrico

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Giuseppe Liotta
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Re: Nascite in cattività in Italia terrestri discussione ape

Messaggioda Giuseppe Liotta » mar lug 05, 2011 8:35 pm

infatti, forse al livello di dna sono la stessa cosa, ma vi sono differenze sostanziali tra le due ssp. ad esempio le antakyensis fanno il letargo come le hh, diversamente dalle terrestris che fanno un letargo breve. e poi anche dal punto di vista morfologico vi sono caratteristiche peculiari che rendono piuttosto agevole il riconoscimento!
anche se il dna dice che sono la stessa cosa credo che in cattività bisogna tener conto di queste differenze, ed il minimo che si può fare è riprodurle in purezza, tenendo conto di tutte le loro peculiarità. Si tratta di popolazioni rare ed ormai quasi del tutto estinte! : Thumbup :

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tartamau
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Re: Nascite in cattività in Italia terrestri discussione ape

Messaggioda tartamau » mer lug 06, 2011 1:54 pm

Per la verità gli esemplari provengono dalla Giordania, in ogni caso le differenze morfologiche riscontrabili, simili a quelle che possiamo notare tra le varie popolazioni di hermanni regionali, non hanno alcun valore per l'attribuzione sottospecifica. La verità, messa in luce da importanti lavori scientifici, è che geneticamente sono la stessa cosa. E' chiaro che a seconda di dove vivono, si sono adattate a quel particolare clima, fino a fare il letargo. So che il discorso potrebbe sembrare strano, ma questi animali sopravvivono da migliaia di anni ed il clima in tutto questo tempo è mutato anche in modo drastico più e più volte. Per fare un esempio concreto, dopo l'anno 1000 DC, il limite del clima mediterraneo era sulla linea del nord Africa, ed è rimasto così per 4 secoli. Mentre al tempo dei Romani, nei primissimi secoli DC, questo limite lambiva il sud della Gran Bretagna. Come si può notare, tempi storici e assai brevi da punto di vista evolutivo. Nel loro patrimonio genetico ci sono gli strumenti che gli permettono di adeguarsi a moltissime differenti situazioni climatiche (ovviamente non tutte), quindi quello che fa la differenza è semplicemente l'espressione del corredo genetico. Per dirla in parole semplici, verranno espressi dei geni differenti a seconda della situazione, ma comunque sempre presenti nel genoma. Questo richiede comunque un adattamento in quanto la cosa non è affatto immediata e scontata. E' per questo che sono convinto che le piccole nate a me si adatteranno bene al nostro clima, ma che anche gli adulti riusciranno a farlo, ma questo potrà richiedere anni e ambienti protetti, come le serre fredde da me usate.
Per quanto mi riguarda, posso dire che le mie hanno fatto tutte un letargo continuato da metà novembre a metà febbraio, anche se protetto sotto serra, cioè analogo alle marginata tenute fuori! Nelle giornate più fredde, qui a dicembre è nevicato molto e le temperature sono scese a -9° C (il che vuol dire che sotto la serra si sono toccati -4,5° C), e questo non ha creato alcun problema. A mio avviso col tempo potrebbero adattarsi al clima esterno, in ogni caso la soluzione della serra gli ha permesso di mitigare gli eccessi climatici e soprattutto impedito l'allagamento della tana.
Nel mentre sto scrivendo, sono nate le ultime 2. Le prime adesso stanno prendendo una colorazione arancio, specialmente sulla testa e sugli arti, molto bella. Nei prossimi giorni metterò altre foto.
www.testudoalbino.com


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