tartamau ha scritto:Lasciamo stare le classificazioni, che se vai a vedere le metodiche con cui sono state fatte, sono assolutamente dubbie, utilizzando un numero esiguo di marcatori ed esclusivamente mitocondriali. Il che vuol dire che viene vista una infinitamente piccola regione dei mitocondri e assolutamente nulla del Dna genomico. A mio avviso c'è tutto da rivedere sull'attuale classificazione, in particolr modo delle Testudo graeca...
In questo caso le differenze morfologiche sono probabilmente dovute alla zona di origine delle madri. Nelle Tg terrestris è nota la grande variabilità fenotipica che va dal colore giallo uniforme delle cosidette "golden" al nero carico, probabilmente dovuta ad adattamenti all'ambiente. Poi ci ha pensato chi le ha raccolte a mischiarle tutte ed onestamente è difficile dire altro. Devo però dire che l'unica differenza apprezzabile in età adultra tra le madri, sono le sfumature della pelle, alcune rosate ed altre no. Ma il colore dei carapaci si discosta poco.
Ritornando alla classificazione, devo notare che a parità di condizioni il periodo di incubazione delle terrestris è significativamente più lungo rispetto per esempio alle ibera, dato questo che da un punto di vista biologico ha una certa rilevanza e sicuramente ha basi genetiche tali da lasciar pensare anche a delle differenze che possano andare oltre alla differenza sottospecifica. Un esempio su tutti le hermanni verso le boettgeri, la differenza in questo caso è circa 2 o 3 giorni in meno di incubazione a favore della sottospecie orientale. Addirittura ibera e marginata hanno una medesima differenza ed in questo caso è quest'ultima a presentare mediamente 2 o 3 giorni di anticipo di schiusa. Ma se andiamo sulle terrestris parliamo di oltre 10-20 giorni in più a parità di condizioni di incubazione, per altro con temperatura diurna e notturna!
Ho ancora un buon numero di uova ad incubare e sicuramente qualche covata mi è pure scappata ed è rimasta in terra: vi aggiorno.
Verissimo!!
Anche io sono molto scettico sulle attuali classificazioni, perché classificare una ssp. basandosi solo su esami mitocondriali serve a ben poco.. Vero anche quello che dice Enrico, ovvero che classificare una ssp basandosi solo sulla morfologia dell’animale non è il massimo e giustamente lascia il tempo che trova … ma anche classificare una ssp in base ai risultati ottenuti da pochi marcatori mitocontriali non serve a nulla, o cmq a ben poco.
Nel caso delle Graeca sono convinto che se in futuro ne verrà revisionata la tassonomia ci saranno molti cambiamenti.
ad esempio,(piccolo off topic)secondo il mio modestissimo parere le anamurensis potrebbero essere rielevate a ssp. hanno troppe differenze morfologiche rispetto alle normali ibera.
nella stragrande maggioranza dei casi la colorazione del carapace degli adulti è completamente nera (un po come le marginate), ma i piccoli alla nascita sono sempre molto chiari con un giallo vivacissimo e soprattutto per i primi due anni di vita il piastrone è assolutamente privo di macchie scure (simile ai piastroni dei piccoli ibridi di ibera x marginata). Solo al terzo anno di età nel piastrone cominciano a comparire le prime macchie scure, ed il capace comincia a scurirsi. Poi anche altre caratteristiche tipiche come la forma del carapace molto appiattito, allungato e con le marginali molto pronunciate (anche in questo caso ricorda molto la marginata) mi lasciano pensare ad una ssp. a parte.