Posto in CULTURA, perchè mi pare che sia un ottimo esempio di CULTURA delle tartarughe.
Mi chiama un paio di giorni fa un'amica che abita nella provincia di Firenze, mi dice che ha trovato una tartaruga, sotto casa, non esattamente in campagna, ma in un posto tranquillo, con qualche giardino (anche lei ne ha uno).
Mi dice "ho chiamato subito te per darle assistenza, povera, sarà rimbambita dal letargo...che devo fare?"
Mi dice che è tutta coperta di fango secco, mi chiede che fare.
Le dico di tamponarla con acqua tiepida per pulirla un pochino, di metterla in un sottovaso con acqua tiepida e pulita e di vedere se beve.
Mi descrive la tartaruga, circa 20 cm, gialloverdognola con macchie nere.
Lei mi chiede:
" che devo fare? se vado alla forestale, come l'altra volta, mi dicono "signora, la metta in un bosco"..
Io le dico se ha chiesto in giro, lei mi dice di sì, ma che nessuno ha perso una tarta, mi dice che lei non ha intenzione di tenerla, perchè sa che non è sua e che se era libera dovrebbe essere rimessa in libertà, se era di qualcuno sarebbe un furto.
Le dico di metterla per adesso in giardino, in una cassetta con acqua a disposizione.
Lei dice che farà dei cartelli per dire che chi ha smarrito una tartaruga e ne darà descrizione esatta, meglio se con foto, potrà andare a prenderla a casa sua.
Per cui me la descrive per sapere se è maschio o femmina.
Ha un gran codone da un lato, con unghietta sulla punta.
MASCHIO!
ok.....stamani mi manda un sms:"
"è venuto un ragazzino di 10 anni con il padre, con la foto della tarta insieme al bambino stesso, ma più piccolo di qualche anno.
Il tartarugo GIORGIO adesso è a casa, nel suo giardino, a 4 isolati da qui"
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tenetelo come esempio di comportamento