Valentina ha scritto:tartamau ha scritto:Per esperienza personale pluri decennale, posso affermare che quando ero solito far sviluppare le uova in incubatrice mi succedevano cose inspiegabili, che poi ho capito venendo a conoscenza di certi studi sulla fitness di alcune tartarughe acquatiche nord americane. Io non mi spiegavo perché le baby marginate nate a luglio in incubatrice e che a ottobre sembravano tartarughine di 1 anno, avevano difficoltà ad andare in letargo, si svegliavano spesso durante l'inverno, ed all'inizio della primavera morivano in massa.... Al contrario le "sfigatelle" minuscole, nate a settembre inoltrato in terra, sparivano tutto l'inverno ben interrate e all'arrivo della primavera erano vitali ed esplodevano letteralmente di salute!
Dopo tre anni nei quali la cosa si ripeté indipendentemente dal fatto che l'inverno fosse stato più o meno rigido, decisi di optare per l'incubazione naturale. Ebbene si, nascono meno piccoli, spesso un po' piccolotti ed in là con la stagione, ma la primavera successiva posso scommettere quello che voglio che li ritroverò tutti (se su 100 ne muore una o due per me la cosa è altamente significativa) vitali ed affamati. Che vantaggio si ha ad avere un gran numero di nascite di piccoli destinati in gran parte a morire e/o ad avere seri problemi in età adulta? Per me, meglio pochi ma buoni!
Sulla base di questa tua esperienza ho seguito il tuo consiglio, (a parte la mancanza di tempo per seguire l'incubazione artificiale) ho lasciato tutte le uova sul terreno, come del resto avevo sempre fatto fino all'anno scorso.
Delle mie marginata ormai adulte e subadulte nate in questa maniera ho potuto constatare una sex ratio molto buona, a lieve favore per il sesso femminile quindi mi ritengo soddisfatta di quanto si è verificato finora con le nascite sul terreno e credo che proseguirò in questo senso. Ho dalla mia parte la fortuna di avere le deposizioni in siti molto soleggiati del recinto e di abitare in una regione dove il clima è molto favorevole per le Testudo europee.
Purtroppo c'è chi si ritrova con un sacco di maschi o che non ha affatto nascite se le lascia dove sono state deposte. In questo caso cosa si potrebbe suggerire?
La soluzione più razionale , è quella di avere un'incubatrice che permetta di modificare la temperatura in modo da riprodurre le normali oscillazioni che si hanno sul terreno. Artigianalmente si può attrezzare una incubatrice a bagno maria con 3 termoriscaldatori da acquario impostati su tre differenti temperature. Basterà avere 2 temporizzatori a cui collegheremo i riscaldatori con le 2 temperature più alte ed il gioco è fatto. Quindi si imposterà il tutto e le durate.
In alternativa ho visto che in germania producono un'incubatrice che ha come optional un sistema di regolazione e temporizzazione della temperatura eccellente. Il difficile rimane tarare il tutto facendo in modo che la media pesata delle temperature si attesti sulla temperatura perno della specie, sottospecie e variante geografica che permette al sesso genotipico di esprimersi liberamente. In teoria in questo caso io non vedrei controindicazioni circa l'incubazione artificiale, ma richiede delle competenze ed dei costi (nel caso del prodotto industriale) elevati.