
Agostino ha scritto:tartamau ha scritto:Agostino, le leggi citate sono europee e valgono in tutta la Comunita' europea, scherziamo?
Che poi tu abbia tue idee sulla cosa e' un altro discorso....
Il discorso della seconda generazione e' una delle possibili alternative per avere il rilascio di certificati conformi al reg. Ce 338/97, l'8.3 per intenderci. Altri stati europei applicano, perche' magari entrati in comunita' di recente, altre postille.
Non e' per polemica, ma una letta agli art. Della legge spiega meglio di 1000 parole...
La realtà però è che in Europa solo in Italia viene richiesta la 2° generazione per ottenere i CITES(senza pensare i tempi infiniti) e la CE, interpellata da un allevatore ha detto chiaramente che la prima generazione ha il diritto di ottenere i certificati CITES, quindi non è una mia opinione ma bensì della CE........
Barbara ha scritto:Io ho modificato i post eliminando chilometri di inutili quote e lasciandoli solo dove necessario.
Se hai notizie precise cu chi e dove è stato scritto la notizia dell'ufficio Cites di Torino sul dna puoi scriverlo perché così come è scritta mi dispiace ma sono chiacchiere da bar senza fondamento e senza prove.
Ti pregherei però Maurizio di non essere offensivo nei confronti di chi non sostiene a torto o ragione per carità, le idee vanno rispettate tutte, le tue tesi perchè dire che hanno paura del dna è una affermazione grave, molto gravepraticamente si scrive pubblicamente che Flavio è un disonesto
Chiedo a tutti gli utenti di rimanere su toni corretti, avere opinioni diverse è normale ma devono essere esposte con calma e serenità
Faber78 ha scritto:....è meraviglioso leggere tutte queste perfette elucubrazioni sul come rispettare la normativa ed ottenere, sicuramente, i CITES nel giro di un anno e mezzo, se si hanno i riproduttori e si può dimostrare la discendenza. Ormai vi leggo tutti (invidiandovi) come si leggerebbe un libro di Tolkien.
C'era una volta una freddura su Smemoranda, che suscitò non poche polemiche, diceva all'incirca: "Se L'Italia fa' schifo, figuriamoci Bari..."
Ecco, riassume perfettamente quello che provo quando leggo i bellissimi accurati post di Tartamau che il 99% delle volte finiscono con qualcosa del tipo: "Se non fai così, sei tu che sbagli a non farlo... gli strumenti ci sono".
Bene, io ho abbandonato ogni speranza quando al corpo forestale nucleo operativo CITES di Ba, si sono CATEGORICAMENTE rifiutati di comunicarmi il numero di protocollo delle varie denuncie di nascita, adducendo: "Assolutamente no, noi siamo un corpo di polizia, non siamo tenuti a rilasciare alcun numero di protocollo. Non lo comunichiamo per le procedure penali, pensi lei...".
Bene, a quel punto o ti defili, o fai la formichina che vuole sfidare l'elefante :)
potrei portare anche l'esempio di un mio amico allevatore di rapaci. Ha peccato di superbia credendo che la legge, almeno in Italia, fosse uguale per tutti.... quindi alleva anche rapaci in appendice A, come le nostre Testudo. E' un'allevatore certificato, ha partita IVA, ha riproduttori anellati e con analisi del DNA, MA... quando ha riprodotto l'infame appendice (A) ovvero barbagianni e assioli, nonostante i controlli periodici della forestale, il prelievo della penna con sangue per l'analisi del DNA,il pagamento di 15 euro e rotti, per ogni cites; ha visto e stà tutt'ora vedendo passare, il TERZO ANNO senza alcun tipo di risposta, anche quando chiama la forestale. Dicono: "La commissione deve ancora riunirsi". Nel frattempo, l'allevamento è sabotato.. quindi uno tiene gli animali, separati, e cessa di farli riprodurre, ma, anzichè vendere le (avventate) riproduzioni, come è nei programmi di un allevatore, li mantiene e sfama personalmente per anni... teoricamente, un barbagianni che dovrebbe costare 300 / 400 euro in un paese civile, a quanto dovrebbe essere venduto in Italia, ammesso che in 4 anni, riesca ad avere un certificato CITES (dopo aver mangiato centinaia di euro di prede) ?
(P.S Ovvio che in caso di qualunque tipo di contestazione con agenti della forestale, negherò assolutamente che quanto riportato sia accaduto... magari mascherandomi da mitomane eviterò ripercussioni peggiori, visto che non ho fatto neppure il nome dell'agente che mi ha detto quanto riportato in merito ai numeri di protocollo... Lo stesso che chiama "lo schedario" , il luogo mistico dove vanno a morire le pratiche e le denuncie varie, "L' OSSARIO". Questo dovrebbe dirla lunga.)
Quindi Tartamau... non è che siamo tutti "pigri" o abbiamo tutti chissà quale tipo di interesse occulto a tirare a campare, limitarci alle denuncie di nascita e alle foto, e a qualche lamentela ogni tanto.
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