tanto per citare una fonte, scritta da uno (una in questo caso) dei veterinari più conosciuti in materia di rettili in Italia, Marta Avanzi, prova a leggere cosa è scritto sul libro "il grande libro delle tartarughe acquatiche e terrestri", un manuale che penso avrai o comunque di facile reperibilità in molte librerie. E' una descrizione breve (dato che non è un libro specifico di patologia veterinaria), ma che riassume tutto ciò di cui stiamo parlando.
E questa è la base...in ogni libro che tratta anche solo in maniera marginale la parte di patologia si parla di distocia legata allo stress che può causare la mancanza di un posto adeguato per deporre. Chiaramente ci sono altre forme di distocia, ma qui si entra nello specifico e non penso serva fare una trattazione sulla distocia per arrivare a stabilire che non è un modo di allevamento corretto.
Una forma di distocia che con il tempo diventa "meccanica", per via del fatto che si creano aderenze tra le uova "vecchie" e ritenute per lungo tempo (probabilmente con processi infiammatori circostanti!) e i tessuti circostanti, potrebbe nascere proprio dalla mancanza di un sito adatto alla deposizione. E non è da sottovalutare lo stress dell'animale.
Mi ripeto, ci sono differenze tra le varie specie, alcune tollerano meglio lo stress, altre molto meno. Se poi si vogliono tirare in ballo altri discorsi (tipo il valore dell'animale...es: non fa niente se muore, tanto l'hanno trovata per strada e me l'hanno portata..piuttosto che cambiare l'acquario e spendere altri soldi o occupare altro spazio!) allora la situazione cambia in maniera drastica. La risposta alla tua domanda "è un problema per una femmina adulta in età riproduttiva e con uova non avere la zona deposizione"? è sì, è un problema per l'animale, che può andare da lieve, per specie più robuste e resistenti allo stress (vedi Trachemys, pur sempre un problema rimane!), a molto grave per specie o esemplari più suscettibili...fino alla morte per distocia.