Scrive Agostino, che ringrazio:
Agostino ha scritto:negli ultimi anni di esemplari morti ce ne sono pochissimi, forse anche per il miglioramento nell'alimentazione, comunque crediamo che siano nella media considerando che sia comunque fisiologico, anzi, date le condizioni degli animali all'arrivo, ce ne facciamo caso che ce ne siano così poche.
Per lo stesso motivo non facciamo autopsie, le faremo solo in caso di morie sospette.
Sembrerebbe perlomeno che non ci sia un incremento del tasso di mortalità.
Se il problema fosse il disagio, credo che creare una piccola area sabbiosa da rastrellare periodicamente per eliminare le uova non costituisca un problema per il Centro.
Da quello che si rileva in letteratura, il problema è legato ad infezioni, prolassi, cistiti, aderenze tra uova o difficoltà nella prima deposizione.
Mans, C. - Sladky, K. K. - Diagnosis and management of oviductal disease in three red-eared slider turtles (Trachemys scripta elegans) - Journal of Small Animal Practice
Schildger,BJ - Wicker _- The induction of oviposition in egg retention or laying distress of land or water turtles- RInstitut für Geflügelkrankheiten der Justus-Leibig-Universität Giessen.
Smith, Lauren B. - Surgical management of egg-binding in a red-eared slider turtle, anche se quest'ultima indica la mancanza di aree di deposizione tra le possibili cause generiche per tutti i rettili:
"Dystocia, often referred to as egg-binding in oviparous animals, is a common medical problem in captive reptiles. It is often caused by inappropriate husbandry such as lack of an appropriate nesting site, poor nutrition, poor body condition or disease. Dystocia can also be due to obstructive causes such as large or malformed eggs, a misshapen pelvis, or a coelomic mass pressing on the oviduct.
Inserire un'area idonea allo scavo fissa in un terracquario indoor presenta problemi igienici e dimensionali che, personalmente, preferisco risolvere con aree temporanee, come già detto.
In assenza della dimostrazione del rapporto di causa-effetto la priorità di una sistemazione del genere va sicuramente agli ultimi posti dopo:
-Dimensioni idonee a permettere il movimento degli esemplari. (E qui ci sarebbe da discutere a lungo, passando dal classico 5*3 SCL della Legge Regionale del Trentino ai 4 Mq della legge Regionale del Lazio, a seconda della specie).
-Corretta filtrazione.
-Disponibilità di aree asciutte salubri.
-Illuminazione e riscaldamento conformi alle esigenze della specie.
-Assenza di arredi pericolosi, sia dinamicamente sia per possibile ingestione.
Non scordiamo che la necessità di deporre insorge da 1 a forse 4 volte l'anno solo per le femmine adulte e per una durata di qualche giorno.
Un minimo di dimestichezza con il comportamento delle nostre amiche permette di comprendere e prevenire il problema e spostare l'esemplare in una collocazione idonea.
Se poi, come abbiamo visto, alla peggio abbiamo una deposizione in acqua, pazienza per le uova.
Ribadisco che la proliferazione di muffe e batteri nel substrato "scavabile" non è da sottovalutare, essendo alimentato anche dai residui fecali degli esemplari.
Sicuramente abbiamo avuto tutti più decessi per micosi o batteriosi che per distocia.
Oltretutto, la profondità di scavo del nido, che varia tra i 15 e i 40 cm a seconda delle specie, rende piuttosto difficoltoso inserire in una vasca indoor una massa sufficiente di sabbia o terra.
Non voglio affatto dare "messaggi sbagliati", ma semplicemente definire chiaramente l'entità dei problemi.