Ovviamente so di cosa parlo... e ti conviene darmi ascolto
Vedi Maurizio, al di là delle incomprensioni e della divergenza di vedute, io sono consapevolissimo del fatto che tu sappia di cosa parli e delle esperienze tutte che tu hai acquisito in materia, anzi ti ringrazio per le informazioni preziose che dai a me e sopratutto agli utenti.
Ma...........parlo preventivamente con la funzionaria che mi dice che servirà il vet. per prelievo di sangue, in quanto il prelievo boccale provocherebbe a suo dire ( stamattina poi ho saputo dell' intervento fatto da vet. non specializzati in rettili ) danni atroci.
Parlo con il vet che mi dice che della telefonata appena avvenuta con la sig. ra ********** dell' Ispra, la quale richiede espressamente il prelievo faringeo su tampone fornito da loro e che il prelievo, se conosci la giusta manovra è una sciocchezza.
Che faccio mi metto a fare il polemico per davvero?? Accetto di buon grado, pur sapendo che su insistenza dei funzionari, il vet. chiederà un rinvio adducendo ( come medico di parte lo può fare )come motivazione una situazione ambientale ( il caldo ) avversa.
Per fortuna òe cose sono andate ( a mio avviso e non solo ) per il meglio.
Stamattina arriva il vet. Dott. Stefano Cusaro di Novara, ed ho appena il tempo di fargli vedere le mie vasche con le koi, ed i circa 9/10.000 avannotti che ho fatto nascere, che arrivano i due funzionari cites, il tutto parte in sordina con presentazione delle parti e scarico materiale degno dei "ris di Parma " dopo una breve disquisizione sui tamponi e su come eseguire il prelievo. i funzionari cominciano a visualizzare, misurare, fotografare recinti, tane casette ed abbeveratoi, segue una misurazione degli spazi con richiesta del numero degli animali presenti, ed una serie di domande sull' alimentazione, pulizia dei recinti e frequenza dei cambi d' acqua.
Si incomincia con la visione dei doc. precedentemente forniti ed alla verifica dei chip dei nonni e dei genitori, poi arriva il bello il dott. Cusaro, con un tranquillo: "vede, si fà così"prende una piccoletta e con la massima disinvoltura se la appoggia al petto e con due dita le fà una sorta di delicata manovra, sui fianchi del collo che provoca di scatto l'apertura del becco, al che prontamente inserisce il tampone ( fornito dall' Ispra alla forestale previa richiesta )lo estrae e lo immerge nella provettina sostenuta dalla funzionaria, ed immediatamente il collega taglia il gambo ( di alluminio ) e si richiude la provettala cosa si ripete per tutte le piccole con la stessa semplicità, ( visto che al doc. e stato chiesto il biglietto da visita e la disponibilità ad intervenire in zona, penso che lòa sua sicurezza e manualità abbiano colpito ) ( l' impatto fisico non deve essere stato eccessivo visto che dopo due minuti, ancora nel cestino, sgranocchiavano fiori di ibisco ).
Sono seguiti nell' ordine: riconoscimento dalle foto presentate al momento della denuncia, rifacimento delle foto da parte del funzionario, codifica delle stesse, incrociandole con le precedenti.
Devo dire che come strumentazione e preparazione sono stati ineccepibili, dalle forbici per tagliare i gambi, ai pennarelli, alle etichette plastificate ( oppositamente per le tartarughe ) ai guanti in lattex alla carta èper pulirsi, al portatile con stampante con cui alla fine hanno redatto un verbale che ho letto e firmato.
E' stato fatto ( con mia grande soddisfazione ) una verifica degli animali presenti in allevamento, tenendo conto delle nascite e delle cessioni al tempo fatte ( mi è anche stato chiesto che me ne faccio di + di 100 potenziali F1, al che mia moglie ha risposto che per cederle facevamo una certa "selezione " ).
Adesso non resta che aspettare gli esiti delle analisi ed i tempi della burocrazia ( siamo a Luglio quindi se ne parlerà a settembre, solo perchè si riunisca la commissione ).
Tutto sommato sono rimasto colpito dalla professionalità degli addetti, naturalmente la mia opinione, " considerando che al momento non voglio fare il commerciante di tartarughe, ma rimanere un semplice allevatore amatoriale " non è assolutamente cambiata.
In passato ho venduto migliaia di pioppi, coltivati su territorio del demanio, servivano i permessi demaniali, provinciali, del magistrato del Po e quelli comunali, ma il ricavato giustificava un impegno di tale entità, per fare un paragone che tenga conto del fattore economico dovrei vendere 1.200/1.300 tartarughe l' anno, mentre qui non voglio fare altro che adeguarmi alle leggi.