Tarta-Newsletter del 25 febbraio 2012

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nico62
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Tarta-Newsletter del 25 febbraio 2012

Messaggioda nico62 » sab feb 25, 2012 6:47 pm

Tarta-Newsletter del 25 febbraio 2012

Notizia BOMBA !

Notizia di una sentenza ottenuta dall'avvocato Pietro Campanini (nostro collaboratore) che mette in discussione molto delle nuove norme.

questo il testo che ci ha comunicato l'avvocato:

LA GIURISPRUDENZA STRAVOLGE LA LIBERA INTERPRETAZIONE DELLE NORME FORNITA DAL MINISTERO E DEL CORPO FORESTALE CHE, FINO AD OGGI, IMPONEVA L’OBBLIGO DI DOCUMENTAZIONE CITES ANCHE PER L’ALLEVATORE PRIVATO

In data 17.2.12 il Giudice per le Indagini Preliminari, di Reggio Emilia, a seguito di discussione in udienza tenutasi lo scorso 10 gennaio, ha disposto l’archiviazione di un procedimento penale aperto a seguito di un accertamento eseguito dal Copro Forestale dello Stato, sulla base di un principio che è destinato a stravolgere completamente le acritiche, restrittive e rigide, interpretazioni delle norme fornite dal Ministero e del Corpo Forestale.

Come sapete, il privato cittadino che, fino ad oggi, acquistava un esemplare di fauna protetta, si trovava costretto a gestire un’improbabile burocrazia documentale di varia provenienza, senza alcuna garanzia sull’autenticità (in pratica ci si deve fidare del venditore in quanto non esiste un pubblico registro che garantisce l’originalità del certificato), con la conseguenza che, nella stragrande maggioranza dei casi, venivano tratte a giudizio e sottoposte a condanna penale persone normali, ben lungi da qualsiasi intento criminoso.

Il principio fornito dal Giudice del Tribunale Emiliano è il seguente:

“la detenzione, anche di specie selvatiche, a fini non commerciali e per mero uso personale di esemplari di specie inserite nell'Allegato A e B del Regolamento 338/97 è consentita senza bisogno alcun documento.
Per quanto riguarda la commercializzazione, importazione e/o esportazione, invece, occorre distinguere se si tratti di specie selvatiche ovvero se specie allevate ove, solo nel primo caso, sarebbe richiesta la documentazione di legittima acquisizione”.

Ovviamente questo precedente giurisprudenziale non ci pone a riparo da eventuali future incursioni da parte di alcuni rappresentanti degli organi di Polizia Forestale che troppo spesso trovano più semplice “perseguire” gli allevatori privati che non seriamente contrastare il bracconaggio ed il commercio illegale, tuttavia, è un ulteriore passo avanti nella tutela dei nostri diritti.


Il caso :

In data *****************, nell’ambito di un controllo amministrativo presso l’abitazione dell’istante, sita in ******************, gli agenti del Corpo Forestale di ************ - procedevano al sequestro, a carico del Sig. ********** dei seguenti ************* spp. (allegato A Reg. (CE) 38/97); n. 6 ************* (allegato A Reg. (CE) 338/97); n. 1 *********** (allegato A Reg. (CE) 338/97); n. 6 ********* (allegato A Reg. (CE) 338/97); n. 15 *************** (allegato B Reg. (CE) 338/97); n. 6 **************** spp. (allegato B Reg. (CE) 338/97), ritenendo quest’ultimo responsabile dei reati ci cui a gl’artt. 1 e 2 della legge 150/92.

I suddetti esemplari venivano riconosciuti e classificati tramite un ausiliario di PG nominato ex art. 348 comma 4, e successivamente, tutti affidati in custodia giudiziaria. Nei termini prescritti, il Pubblico Ministero disponeva la convalida del suddetto sequestro.

In data 8.8.11 la difesa proponeva istanza di archiviazione sulla base del succitato principio che veniva accolta dal Pubblico Ministero, tuttavia respinta dal Giudice per le Indagini Preliminari il quale fissava udienza in Camera di Consiglio in data 10.1.12.

A seguito di ampia e esaustiva discussione in udienza il Giudice ha emesso la seguente ordinanza:

Il Provvedimento:

Ai sensi dell'articolo cinque bis legge 150-92 coloro che detengono esemplari di specie selvatica per uso personale o domestico indicate negli allegati al regolamento 338-97 non devono farne denuncia.

Tutto questo, in qualche modo coicide sulla battaglia del Tarta Club Italia che cerca di far valere il fatto che tutte le disposizioni CITES riguardano solo il commercio, così poi come dice la legge ! Il solito equivoco nasce dal fatto che la legge, è vero che dice che anche per la detenzione si deve sottostare alle regole CITES, ma questa è da osservare solo per chi fa commercio ! Purtroppo c'è un punto che crea questo equivoco e i ministeri italiani lo interpretano a modo loro.


Sul nostro forum apriremo una discussione sull'argomento "scottante" e se volete partecipare siete i benvenuti.

Cordialmente

Lo Staff del Tarta Club Italia

P.S. a breve altre notizie importanti.....
Nico62

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Re: Tarta-Newsletter del 25 febbraio 2012

Messaggioda massimiliano » dom feb 26, 2012 8:22 am

santa pazienza, possibile che non si trovi un giusto mezzo: non vanno bene norme assurde e complicate per allevamento non commerciale, ma anche dire che

nico62 ha scritto:“la detenzione, anche di specie selvatiche, a fini non commerciali e per mero uso personale di esemplari di specie inserite nell'Allegato A e B del Regolamento 338/97 è consentita senza bisogno alcun documento


mi sembra eccessivo, perchè perchè in assenza di qualsiasi documentazione le tarte possono venire da chissà dove.
In definitiva per me si stava meglio prima: bene o male si facevano denuncie di nascita e cessioni quindi c'era una "tracciabilità" degli animali, cosi è il caos.

Oltretutto, ma qui forse sono perfido, se vi ricordate quest'estate ci fu un sequestro di tarte bracconate in sardegna da persone proprio di reggio emilia, e da articoli di giornale, poi fecero perquisizioni a casa delle persone, trovando altre tarte. Che se tanto mi da tanto, tanto "pulite" non dovevano essere. Ecco, se la sentenza del tribunale di REGGIO emilia si riferisce a questo caso, allora mi viene da dire che la toppa è peggio del buco.

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Agostino
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Re: Tarta-Newsletter del 25 febbraio 2012

Messaggioda Agostino » dom feb 26, 2012 9:58 am

L'importante di questa cosa non è di rifare le donazioni "selvagge" come prima, ma che non rompano le scatole agli allevatori amatoriali che non vogliono fare commercio; poi spetta a loro dimostrare se uno fa il furbo, mi sembra logico che se uno fa il delinquente debba essere la polizia a dimostrarlo...... e non che tutti vengano considerati dei delinquenti a prescindere, come stanno facendo adesso.
Poi magari si possono trovare dei buoni compromessi come l'inserimento dei microchip a tutte le adulte.
Ovviamente un modo di identificare almeno le adulte ci deve essere.

Quello che mi auguro io sarebbe di poter aprire un tavolo con le autorità legislative per trovare un compromesso di buon senso che sopratutto valorizzi il lavoro degli allevamenti amatoriali.

Devono finire le situazioni di prepotenza che stanno mettendo in atto negli ultimi anni, anche se questi comportamenti creano dei disastri in tutti i sensi; ed un esempio del "buon senso zero" ci viene dall'ultima segnalazione che ho ricevuto: in pratica mi è stato riferito che la Commissione Scientifica ha discusso il problema del rilascio dei certificati se si possa fare o meno nei casi che l'esame del DNA rilevi la presenza in allevamento solo della madre, ovviamente il loro livello di "buon senso zero" gli ha fatto decidere di no, ed assegnare ai piccoli di seconda generazione solo la fonte F. Questo la dice lunga su che persone abbiamo a tale commissione; ma vi rendete conto ? nonostante si sia appurato che i piccoli sono nati all'interno dell'allevamento, perchè non si riconosce il padre non vengono rilasciati i certificati CITES, siamo all'assurdo, qui non si deve mica rilasciare un "pedigree", ma si deve solo constatare se gli esemplari sono nati in allevamento e non in cattività. E tutto questo inasprimento avviene nonostante si pretenda la seconda generazione! Non ho parole : WallBash : : WallBash : : WallBash : Mi dite voi come sarà possibile parlare o trattare con gente del genere ? : Sad : : Sad : : Sad :
Ricordo che invece in altri paesi la pratica di riconoscere solo la femmina è già in uso, come in Germania ; evidentemente il buon senso ha geni radicati solo in altri paesi.... : Andry : : Andry : : Andry :

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Re: Tarta-Newsletter del 25 febbraio 2012

Messaggioda Agostino » dom feb 26, 2012 10:06 am

Il "tipo" di Reggio Emilia ha due procedimenti distinti, di cui uno in Sardegna, insieme ad un'altra persona ed il secondo è questo in discussione.
Mentre per il primo sicuramente pagherà quello commesso insieme al suo "compare", in quanto è chiaro che facevano bracconaggio, per il secondo evidentemente sarà riuscito a dimostrare che quelle che deteneva in casa non erano bracconate; questo noi non possiamo saperlo e la magistratura avrà avuto modo di appurarlo.

Non si può fare di tutta l'erba un fascio.

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Re: Tarta-Newsletter del 25 febbraio 2012

Messaggioda tartamau » dom feb 26, 2012 10:17 am

Scusatemi, ma il mio avvocatese non è il massimo... Se tale sentenza significa che chiunque può detenere animali protetti purché dichiari di farne uso personale, la trovo una cosa di una gravità assurda! In sostanza uno può raccogliere e "regalare" questi animali a piacimento, sempre che non si provi che ne faccia commercio. Fatto questo che non è sempre facile da provare.
Se realmente i tizi della sentenza sono quelli fermati con la macchina carica di animali catturati, c'è solo una considerazione da fare, non c'è nulla di cui giorire, ma solo da vergognarsi!
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Re: Tarta-Newsletter del 25 febbraio 2012

Messaggioda Agostino » dom feb 26, 2012 10:46 am

Adesso non soffermiamoci sul particolare di chi sono i "tizi" ma vorrei considerare la sentenza, che mi sembra molto più importante.
Ovvio che anche io penso che un'identificazione sia giusto che gli animali ce l'abbiano con conseguente denuncia di nascita, qui si mette in discussione prevalentemente il fato di distinguere chi fa commercio e chi no, d'altronde come ho sempre sostenuto che la legge dice e che invece è sempre stata mal interpretata. In effetti il giudice l'ha interpretata che tutto quello che dice la CITES è solo ed esclusivamente per il commercio; in fondo la CITES nasce per questo.

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Re: Tarta-Newsletter del 25 febbraio 2012

Messaggioda EDG » dom feb 26, 2012 10:53 am

massimiliano ha scritto:santa pazienza, possibile che non si trovi un giusto mezzo

Sono d'accordo. Va bene a mio parere distinguere e "lasciare in pace" l'allevatore amatoriale, ma qua si prendono in considerazione solo gli eccessi! Da un lato il rilascio dei Cites è una missione impossibile, e adesso con questa novità si parla addirittura della possibilità che non servono documenti per tenere delle tartarughe(per chi non vuole farne commercio)! Si passa dalla padella alla brace, ma qualcuno con un minimo di materia grigia c'è tra chi prende queste decisioni?
Non se ne sta capendo più niente...
Enrico

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Re: Tarta-Newsletter del 25 febbraio 2012

Messaggioda massimiliano » dom feb 26, 2012 11:28 am

Agostino ha scritto:Il "tipo" di Reggio Emilia ha due procedimenti distinti, di cui uno in Sardegna, insieme ad un'altra persona ed il secondo è questo in discussione.
Mentre per il primo sicuramente pagherà quello commesso insieme al suo "compare", in quanto è chiaro che facevano bracconaggio, per il secondo evidentemente sarà riuscito a dimostrare che quelle che deteneva in casa non erano bracconate; questo noi non possiamo saperlo e la magistratura avrà avuto modo di appurarlo.

Non si può fare di tutta l'erba un fascio.


quello che dici è giusto, ma nella sentenza il giudice specifica che si possono tenere in casa specie protette senza nessun documento; quindi diventa impossibile risalire all'origine degli animali.
e questo non mi piace visto che parliamo di specie protette: almeno una denuncia di nascita o cessione vogliamo lasciarla?
complimenti all'avvocato difensore che evidentemente ha ben difeso i suoi assistiti, ma è una teoria pericolosa.

poi non so sincereamente se fa piu danni l'interpretazione "talebana" delle norme con dna microcip e compagnia cantante o questa nuova visione fin troppo liberista.

sta di fatto che sarei stato molto piu contento se la sentenza in oggetto avesse avuto per protagonista persone non collegate a traffici illeciti; cosi si sarebbe sgombrato il campo da sospetti di ogni tipo.

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Re: Tarta-Newsletter del 25 febbraio 2012

Messaggioda fleming76 » dom feb 26, 2012 1:54 pm

secondo il giudice gli animali che il bracconiere teneva in casa si erano materializzati a casa sua da soli o erano il frutto di una precedente battuta di caccia? VERGOGNA!!!!
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Re: Tarta-Newsletter del 25 febbraio 2012

Messaggioda tartamau » dom feb 26, 2012 2:44 pm

C'è qualcosa che non mi torna... Se è vietato raccogliere e detenere animali protetti, e ciò è sanzionato salatamente, come può un GIUDICE che deve far rispettare la legge, dire che è tutto in regola? Cosa ha deciso invece degli animali che erano in bauliera? Capiamoci, uno decide che gli piace tenere in giardino una tartaruga per suo godimento personale, non certamente dell'animale, va in campagna e se ne prende quante ne desidera e riesce a trovare, lo fermano e lui può dire che sono non a scopo di lucro e nessuno gli può fare nulla? Vogliamo dire quali sono effettivamente i fatti contestati?
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Re: Tarta-Newsletter del 25 febbraio 2012

Messaggioda massimiliano » dom feb 26, 2012 3:06 pm

fleming76 ha scritto:secondo il giudice gli animali che il bracconiere teneva in casa si erano materializzati a casa sua da soli o erano il frutto di una precedente battuta di caccia? VERGOGNA!!!!


tartamau ha scritto: va in campagna e se ne prende quante ne desidera e riesce a trovare, lo fermano e lui può dire che sono non a scopo di lucro e nessuno gli può fare nulla?


non è cosi, da quello che ho capito io questo giudice ha stabilito che avere testudo "in giardino" senza documenti "cites" è legittimo visto che il possesso non presuppone fine commerciale.
e fin qui sono d'accordo.
che la persona in questione fosse un "bracconiere" io non lo so e non credo neanche sia questo il punto fondamentale della questione , eventualmente avrà altro procedimento qualora le indagini che spero faranno dimostrino provenienza non legale degli animali.
il punto è che visto che le norme attuali presuppongono che TUTTI GLI ALLEVATORI SIANO ANCHE DEI COMMERCIANTI (altrimenti non vedo perchè di microchip, seconda generazione etc etc) e questo giudice ha evidentemente e logicamente stabilito che cosi non è , si possono avere testudo senza necessariamente volerci ricavare un guadagno (detto con il massimo rispetto per chi lo fa in regola).
il punto è che bisognerebbe che ci fosse una strada percorribile per TUTTI gli allevatori per avere tarta in regola, anche per quelli a cui ne nascono 10 all'anno e vogliono cederle senza troppi impicci.
se questa sentenza "sveglia" qualcuno che deve prendere decisioni in materia, ben venga.

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Re: Tarta-Newsletter del 25 febbraio 2012

Messaggioda tartamau » dom feb 26, 2012 6:10 pm

Il problema e purtroppo la verità, è che la linea di demarcazione tra commercio e non commercio viene spesso cavalcata a favore del proprio interesse. Questo non vuol dire che ci siano persone disposte a regalare veramente i piccoli che nascono, ma la storia dice che "l'occasione fa l'uomo ladro"... E non è neppure corretto fare distinzioni a questo punto.
Un punto che a me pare di comodo, è dichiarare quanto sopra è sbagliato. Il microchip è previsto dalla legge senza distinzioni, sia che se ne faccia commercio o meno. Mi spieghi come si fa a stabilire se un animale è regolare o meno?
Giustamente Agostino dice che il microchip è la prima cosa da mettere in atto, anche perchè se così non fosse, addio tartarughe...
Anche a me piacerebbe fare tante cose, ma esistono leggi e regole, e bisogna scendere in terra e pensare quale sia il reale motivo che ci spinge a fare certe affermazioni.
Ultima cosa: viste le leggi in vigore, permettere certe cose farà si che il problema che abbiamo ora non si risolva mai. Prima o poi tutte le tartarughe legali avranno il loro bel certificato, come del resto hanno tutti gli altri animali presenti nel medesimo regolamento, e quelle che non lo avranno, beh... han fatto giri strani.
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Re: Tarta-Newsletter del 25 febbraio 2012

Messaggioda Rucola » lun feb 27, 2012 1:52 pm

tartamau ha scritto: ........ Prima o poi tutte le tartarughe legali avranno il loro bel certificato.........

Spero vivamente che questo 'poi' si avveri, ma come ben sappiamo tutti non potrà mai avvenure sino a che non si sitemerà la situazione dell'illegatità, in buona fede, tutt'ora presente, e come è noto non è da poco.

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Re: Tarta-Newsletter del 25 febbraio 2012

Messaggioda tartamau » lun feb 27, 2012 3:16 pm

Secondo me ci sarà sempre chi non vorrà adeguarsi, neppure nel caso di una ipotetica "sanatoria". Tuttavia è di vitale importanza che ci sia una distinzione netta tra animali legalmente detenuti e non, e che non ci sia adito ad interpretazioni di comodo.
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Re: Tarta-Newsletter del 25 febbraio 2012

Messaggioda Agostino » lun feb 27, 2012 5:27 pm

Però è ora che venga usato un pò di buon senso, cosa che non è di casa nei legislatori attuali.

Devo ricordare che lo scopo principale dei padri fondatori della CITES è di controllare il commercio di animali allo scopo di salvaguardare le specie animali selvatiche.
Detto questo, la CITES non ha senso di esistere se produce un effetto contrario come sta facendo in Italia, vedi aumento esponenziale della illegalità, del bracconaggio e delle specie che provengono dall'estero con documenti "alquanto dubbi".

Questo non vuol dire che non ci siano i margini per migliorare, ma attualmente ci siamo molto lontani.

Quindi se questa sentenza servisse per fare un pò di marcia indietro e aprire un tavolo di discussione, serio e competente, allora potrebbe essere sicuramente una cosa positiva.


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