faccenda carapax articolo di stampa

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Ritacapecchi
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faccenda carapax articolo di stampa

Messaggioda Ritacapecchi » lun giu 20, 2011 10:38 am

visto che qualcuno mi ha chiesto informazioni in merito metto qui l'ultimo articolo apparso solo sulla stampa locale il 1° giugno 2011 alla richiesta di alcuni cittadini di Massa Marittima che chiedevano info

LA NAZIONE
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell'URP
Web www.provincia.grosseto.it e-mail urp@provincia.grosseto.it
2011-06-01
AMBIENTE

Massa Marittima CONTENZIOSO LA COMUNITA’ MONTANA IN ATTESA DELLE DECISIONI DEL GIUDICE Carapax, un’altra estate senza il Centro «Situazione giudiziaria molto complessa»

UN’ALTRA estate, la seconda consecutiva, senza possibilità di apertura ai visitatori del Centro Carapax, invischiato in una delicata vertenza giudiziaria. Nato nel 1989 da contratto Cee-Rana, il Carapax ben presto diventò il primo centro europeo per la ricerca scientifica, l’allevamento e il ripopolamento delle tartarughe, principalmente quelle mediterranee. Nel corso degli anni ha curato oltre ventimila tartarughe abbandonate, confiscate e controllate anche geneticamente. Al suo interno hanno trovato ospitalità anche animali pericolosi, fra cui le tartarughe azzannatrici e altri esotici e protetti vedi caimani, varani e alligatori.
IL CONTENZIOSO che un paio di anni orsono portò all’esecuzione del sequestro giudiziario degli immobili e dei terreni, quasi 33 ettari di proprietà della Regione e affidati alla Comunità montana Colline metallifere, aveva preso il via da una richiesta avanzata dieci anni fa dall’Ente montano che ne reclamava la restituzione dichiarando, in nome di una legalità da tempo violata, decaduta la convenzione con la società che gestiva il Centro stesso. «Siamo in attesa — dice il presidente della Comunità montana, Giancarlo Zago — di conoscere quelli che saranno gli sviluppi giudiziari. Al momento siamo perciò in una fase di stallo senza sapere quando potremo uscirne».
MA GLI ANIMALI, tartarughe e cicogne, dove sono ospitate? «Le cicogne si sono spontaneamente allontanate, le tartarughe invece, almeno quelle poste sotto sequestro si trovano nella nostra struttura denominata Malfatto, nell’azienda Il Filetto. Sono circa un migliaio, altrettante (e sono quelle acquatiche) si trovano sempre in un’ala del Carapax nel piano delle Venelle in quanto dalla documentazione esibita risultano di proprietà dei vecchi gestori del Centro».
L’UNICA certezza a questo punto in attesa che l’area venga dissequestrata è che tutti i ricorsi presentati dai gestori sono stati respinti, mentre resta in piedi fra le altre cose il contenzioso per danni provocati alla struttura. «Al momento opportuno — evidenzia Zago —, con la collaborazione dell’Università di Pisa ci metteremo al lavoro per far riprendere quota al Centro consapevoli della sua importanza sia scientifica che didattica».
SI PUÒ allora ipotizzare una data di sua riapertura al pubblico, abbiamo chiesto al presidente della Comunità montana? «No, per il momento no. Dipende da come si presenterà il quadro giudiziario e la situazione generale fatta di tante piccole emergenze riguardanti soprattutto le condizioni igieniche che dovranno essere affrontate e risolte nel migliore dei modi».

Gianfranco Beni

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