Messaggioda tartamau » mer set 07, 2011 12:57 pm
Onestamente, quando iniziai a pubblicizzare il nuovi chip (e si è scatenata la caccia agli stessi), il fatto dell'esclusiva della UNO era conosciuta, il Ministero dell'Ambiente aveva già avuto un campione, la scheda tecnica ed aveva detto che erano ok. La cosa più logica era ordinare i chip alla ditta olandese, no? Anche a me proposero di acquistare quelli di diametro di 1,5mm, ma valutai che prendendoli in Europa, seppur pagandoli di più, non avrei mai avuto spiacevoli sorprese, ed è stato così.
Ormai tutti sanno dell'esistenza di questi microchip ulteriormente miniaturizzati, sono contento di aver diffuso la notizia e che tutte le malelingue che dubitavano della bontà degli stessi, si siano dovute ricredere. Personalmente ne ho testati oltre 600 (ma penso che in tutta Italia gli esemplari che lo portano siano alcune migliaia) in esemplari a partire da 4cm di lunghezza e devo dire che sono superiori ai vecchi, non fosse altro perchè non sono fatti di vetro, quindi in teoria più resistenti e duraturi. In ultimo, penso che tutti avranno capito che inserire precocemente il microchip riduce perdite di tempo e burocrazia, nonchè di denaro.
E' mia ferma convinzione che, alla luce dei fatti, non abbia più senso il certificato fotografico (atto solo a creare confusione e facile mezzo per illeciti) e che i certificati debbano essere rilasciati solo ad animali con microchip. Dopotutto, volendo essere prudenti, bastano realmente poche settimane o pochi mesi di vita perchè siano raggiunte le dimensioni minime per l'inoculo di detti microchip. La metodica, su richiesta di un funzionario Cites, è stata formalizzata dal mio veterinario già in primavera e non resta altro che attendere che venga presa una decisione in merito.
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