Novità sull' analisi di parentela tramite Dna

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Ale
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Messaggioda Ale » gio mar 19, 2009 9:53 pm

Sul fatto che il sangue sia vantaggioso ma che sia un po'invasivo il prelievo, non ci piove.
La cosa che sarebbe interessante sapere è il perchè non si sia considerata sin dall'inizio la mucosa come fonte di materiale.
Una cosa che mi è venuta in mente, che avrebbe potuto orientare gli esperti sul sangue, è che estrarre il materiale genetico dal sangue è relativamente facile: si ha a che fare direttamente con un tessuto animale, per giunta già liquido; una lisi delle cellule e centrifugate in serie rappresentano i primi semplici passaggi; l'estrazione di DNA a prtire da tracce di saliva su un supporto, dovrebbe determinare almeno uno step in più rispetto al caso precedente. Suppongo si debba riportare in soluzione ciò che si è depositato sulla superficie del tampone....

Davide
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Messaggioda Davide » gio mar 19, 2009 10:18 pm

Per quanto riguada le indagini umane, i laboratori di genetica considerano il tampone su mucosa orale il più semplice e meno costoso da sempre, diciamo che è la metodica per eccellenza.
Più costose ed anche più indaginose sono le metodiche di estrazione del DNA da tracce di sangue (non sangue fresco, che costituirebbe una delle condizioni più semplici) tipo macchie secche, magari vecchie e contaminate da muffe e batteri. Vanno bene frammenti di unghie, più indaginoso lo spazzolino da denti.
Il sangue umano fresco va centrifugato, visto che solo nei leucociti è presente il nucleo, ma se nei rettili anche gli eritrociti presentano il nucleo, FORSE (?)si può agire diversamente e con molte più cellule a disposizione,e quindi con necessità di un campione molto ridotto.

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Ale
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Messaggioda Ale » ven mar 20, 2009 12:14 pm

Eh, Davide, appunto...quindi, secondo te, perchè si sono orientati (e si stanno ancora orientando, direi) sul sangue, invece che seguire una metodica meno invasiva ed ugualmente utile????

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adriana1
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Messaggioda adriana1 » ven mar 20, 2009 3:48 pm

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Eh, Davide, appunto...quindi, secondo te, perchè si sono orientati (e si stanno ancora orientando, direi) sul sangue, invece che seguire una metodica meno invasiva ed ugualmente utile????


a loro non importa nulla delle tartarughe, nè del fatto che sia più laborioso togliere il sangue ad animali ptccoli, Probabilmente chi per primo ha fatto la ricerca per ottenere il DNA dalla tartraghe l'ha cercato attraverso il sangue
Chi vorrà avere i cites dovrà procurarsi un vet che faccia i prelievi perchè non vogliono prendersi responsabilità su eventuali decessi, ho visto togliere il sangue a tarte adulte ed è una csa difficilissima he credo pochi esperti sanno fare

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tartamau
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Messaggioda tartamau » ven mar 20, 2009 5:13 pm

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Eh, Davide, appunto...quindi, secondo te, perchè si sono orientati (e si stanno ancora orientando, direi) sul sangue, invece che seguire una metodica meno invasiva ed ugualmente utile????


La verità è che prima delle ricerche patrocinate da Sandra, non esisteva alcun protocollo (leggi che nessuno aveva mai provato che il risultato finale era esattamente lo stesso del sangue) sul prelievo da mucosa nelle tartarughe. Essendo una procedura di dimostrazione dai costi non proprio bassi e non avendo avuto il problema prima, probabilmente nessuno se ne è semplicemente occupato!
Per quanto riguarda le metodiche per l'indagine del DNA, non è condizione fondamentale avere tutto il genoma intatto, in quanto non andiamo a sequenziare l'intero DNA ma piccole parti (LOCI) significative e proprie della specie in questione, il cui confronto da una probabilità statistica di parentela. Questi loci vengono quindi amplificati tramite uno strumento che attua la reazione a catena della polimerasi (in successivi passaggi si va di volta in volta a duplicare il nostro frammento di DNA). E' per questo motivo che bastano realmente infinitesime tracce di tessuto e forse un prelievo di sangue è realmente eccessivo a questo scopo.

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Ale
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Messaggioda Ale » ven mar 20, 2009 7:52 pm

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Eh, Davide, appunto...quindi, secondo te, perchè si sono orientati (e si stanno ancora orientando, direi) sul sangue, invece che seguire una metodica meno invasiva ed ugualmente utile????


La verità è che prima delle ricerche patrocinate da Sandra, non esisteva alcun protocollo (leggi che nessuno aveva mai provato che il risultato finale era esattamente lo stesso del sangue) sul prelievo da mucosa nelle tartarughe. Essendo una procedura di dimostrazione dai costi non proprio bassi e non avendo avuto il problema prima, probabilmente nessuno se ne è semplicemente occupato!
Per quanto riguarda le metodiche per l'indagine del DNA, non è condizione fondamentale avere tutto il genoma intatto, in quanto non andiamo a sequenziare l'intero DNA ma piccole parti (LOCI) significative e proprie della specie in questione, il cui confronto da una probabilità statistica di parentela. Questi loci vengono quindi amplificati tramite uno strumento che attua la reazione a catena della polimerasi (in successivi passaggi si va di volta in volta a duplicare il nostro frammento di DNA). E' per questo motivo che bastano realmente infinitesime tracce di tessuto e forse un prelievo di sangue è realmente eccessivo a questo scopo.




Eh, lo so, ma proprio perchè occorre materiale anche in tracce si sarebbero dovuti orientare sulla saliva.
Anche perchè, come ha detto Davide, nelle indagini di parentela è al tampone che si ricorre sin da subito.

Comunque, per me, due son le cose: o effettivamente si sono orientati sul sangue per una casualità (cioè che hann pensato prima al sangue e son partiti con quello); o per una questione di qualità del campione (magari per garantire un margine di sicurezza che il campione contenga il materiale giusto, senza partire inutilmente con digestione cn enzimi, PCR ecc ecc).

Davide
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Messaggioda Davide » ven mar 20, 2009 8:47 pm

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E' per questo motivo che bastano realmente infinitesime tracce di tessuto e forse un prelievo di sangue è realmente eccessivo a questo scopo.






Ed infatti io non parlavo assolutamente di "prelievi" di sangue, ma di una minima quantità di cellule ematiche (con emazie nucleate) adsorbite su tampone. Ma non voglio continuare con questi "commenti inopportuni", per carità!

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tartamau
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Messaggioda tartamau » ven mar 20, 2009 8:53 pm

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Eh, Davide, appunto...quindi, secondo te, perchè si sono orientati (e si stanno ancora orientando, direi) sul sangue, invece che seguire una metodica meno invasiva ed ugualmente utile????


La verità è che prima delle ricerche patrocinate da Sandra, non esisteva alcun protocollo (leggi che nessuno aveva mai provato che il risultato finale era esattamente lo stesso del sangue) sul prelievo da mucosa nelle tartarughe. Essendo una procedura di dimostrazione dai costi non proprio bassi e non avendo avuto il problema prima, probabilmente nessuno se ne è semplicemente occupato!
Per quanto riguarda le metodiche per l'indagine del DNA, non è condizione fondamentale avere tutto il genoma intatto, in quanto non andiamo a sequenziare l'intero DNA ma piccole parti (LOCI) significative e proprie della specie in questione, il cui confronto da una probabilità statistica di parentela. Questi loci vengono quindi amplificati tramite uno strumento che attua la reazione a catena della polimerasi (in successivi passaggi si va di volta in volta a duplicare il nostro frammento di DNA). E' per questo motivo che bastano realmente infinitesime tracce di tessuto e forse un prelievo di sangue è realmente eccessivo a questo scopo.




Eh, lo so, ma proprio perchè occorre materiale anche in tracce si sarebbero dovuti orientare sulla saliva.
Anche perchè, come ha detto Davide, nelle indagini di parentela è al tampone che si ricorre sin da subito.

Comunque, per me, due son le cose: o effettivamente si sono orientati sul sangue per una casualità (cioè che hann pensato prima al sangue e son partiti con quello); o per una questione di qualità del campione (magari per garantire un margine di sicurezza che il campione contenga il materiale giusto, senza partire inutilmente con digestione cn enzimi, PCR ecc ecc).


Si sono orientati al sangue, come ho scritto, unicamente perché non esistevano protocolli da applicare. In soldoni, il laboratorio si basa sulle procedure conosciute, e non è vero se così è per gli uomini, così deve essere anche per altri animali. Infatti è probabile che fin quando il protocollo di Firenze non verrà pubblicato e recepito, il sangue sarà l'unico mezzo accettato per le analisi di parentela.
Interpellati personalmente,, si sono dichiarati interessati, ma il dubbio era appunto se era disponibile questo protocollo...

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Messaggioda adriana1 » ven mar 20, 2009 9:46 pm

dato che ho intenzione di imbarcarmi sulla nave della richiesta dei Cites, vorrei sapere alla spesa cui andrò incontro nella richiesta preventiva del DNA delle mie tartarughe. Inizierò con le greche che sono in numero minore

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Barbara
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Messaggioda Barbara » ven mar 20, 2009 10:46 pm

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dato che ho intenzione di imbarcarmi sulla nave della richiesta dei Cites, vorrei sapere alla spesa cui andrò incontro nella richiesta preventiva del DNA delle mie tartarughe. Inizierò con le greche che sono in numero minore



Sarebbe un peccato Adriana che tu non ci provassi :) I costi per tracciare il Dna se non vado errata sono sui 70 euro ad esemplare

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Messaggioda simon@ » sab mar 21, 2009 12:02 am

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dato che ho intenzione di imbarcarmi sulla nave della richiesta dei Cites, vorrei sapere alla spesa cui andrò incontro nella richiesta preventiva del DNA delle mie tartarughe. Inizierò con le greche che sono in numero minore



Sarebbe un peccato Adriana che tu non ci provassi :) I costi per tracciare il Dna se non vado errata sono sui 70 euro ad esemplare


Beh, se davvero è così, io non posso permettermi 70 euro a tarta ruga.
Farò tutte le dichiarazioni che devo fare, loro se vogliono possono venire qui a controllare se rispondono al vero( io sono in buona fede, per quanto possibile) possono fare prelievi, tutto quel che vogliono, posso spedire io campioni, ma certo non possono obbligarmi a pagare niente che non possa permettermi.
Male che veda mi rifiuteranno i Cites.

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Messaggioda Davide » sab mar 21, 2009 12:35 am

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dato che ho intenzione di imbarcarmi sulla nave della richiesta dei Cites, vorrei sapere alla spesa cui andrò incontro nella richiesta preventiva del DNA delle mie tartarughe. Inizierò con le greche che sono in numero minore



Sarebbe un peccato Adriana che tu non ci provassi :) I costi per tracciare il Dna se non vado errata sono sui 70 euro ad esemplare




Il prezzo di un singolo test di paternità su DNA umano varia dai 200/250 euro fino anche a 1500 euro per uso legale. Se si trattasse veramente di una cifra sui 70 euro per esemplare sarebbe davvero un prezzo modico.

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Messaggioda tartamau » sab mar 21, 2009 12:46 pm

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Sarebbe un peccato Adriana che tu non ci provassi :) I costi per tracciare il Dna se non vado errata sono sui 70 euro ad esemplare


Beh, se davvero è così, io non posso permettermi 70 euro a tarta ruga.
Farò tutte le dichiarazioni che devo fare, loro se vogliono possono venire qui a controllare se rispondono al vero( io sono in buona fede, per quanto possibile) possono fare prelievi, tutto quel che vogliono, posso spedire io campioni, ma certo non possono obbligarmi a pagare niente che non possa permettermi.
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Verissimo, infatti i test del Dna sono richiesti per verifica da Roma. Se hai fatto le cose in regola i genitori saranno presenti nel tuo allevamento e questo non è certamente un problema.

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Messaggioda tartamau » sab mar 21, 2009 6:22 pm

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Beh, se davvero è così, io non posso permettermi 70 euro a tarta ruga.
Farò tutte le dichiarazioni che devo fare, loro se vogliono possono venire qui a controllare se rispondono al vero( io sono in buona fede, per quanto possibile) possono fare prelievi, tutto quel che vogliono, posso spedire io campioni, ma certo non possono obbligarmi a pagare niente che non possa permettermi.
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E' arrivata di recente una nuova circolare e questa in soldoni dice unicamente che se non si è nelle condizioni di allevamento per ottenere un certificato in fonte D, a questi animali saranno concessi quelli in fonte F. Resta inteso che comunque questo è un passaggio obbligato e per molti unica possibilità. Basterà quindi isolare questi esemplari così da avere la certezza che hanno prodotto loro i piccoli, così da essere nelle condizioni per la fonte D anche per i restanti animali. Vi esorto a leggere di persona la normativa e non a farvi raccontare da terzi cose non vere....

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Sandra
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Messaggioda Sandra » sab mar 21, 2009 10:20 pm

Sì, confermo, il prezzo MASSIMO è di 70 euro ad esemplare, con la possibilità di scendere se il numero dei test richiesti fosse interessante.Si potrebbe scendere al disotto dei 50 € se ci fosse una richiesta di almeno 30 allevatori l'anno. Ripeto, 30 allevatori, non 30 tartarughe. Ogni gruppo famigliare di tartarughe ha bisogno della sua messa a punto, quale che sia il numero di esemplari, messa a punto che richiede circa quindici giorni di lavoro da parte del laboratorio.Non chiedetemi particolari perché non li so, questa è la spiegazione che mi ha dato la Dr.ssa Fratini


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